martedì 11 maggio 2010

Menzogne e verità dell'istante

Ho l'impressione che tutto si regga sulla menzogna: si evidenza nel comune modo di parlare, ma in realtà è presente ovunque, perché è iscritta nella transitorietà di tutto, e abita soprattutto dentro noi stessi, nel nostro modo di pensare e di esserci. Pessimismo? No, basta riflettere un po'.
Vogliamo credere all'istante come realtà, mentre nulla c'è di più transitorio (e quindi evanescente) di esso quando pretendiamo di trovare la SUA verità. Cosa c'è di vero-reale in un fiore nell'attimo della sua più alta bellezza, se non che finirà?
Eppure.
Se pensassimo che la verità non è nell'istante in sé e in ciò che esso ci presenta, le cose cambierebbero. La verità tocca l'istante, ma lo trascende. E, mentre lo tocca, lo rende vero, e gli conferisce realtà oltre le apparenze (da lì l'arte). Basta cogliere la verità-NELL'istante non la verità-DELL'istante, e tutto "torna".
Ausilia

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