domenica 14 febbraio 2010

Dare senso all'esistenza ...?

Da molto tempo non riesco più ad accostare o comprendere il significato o il valore di tutte le frasi che richiamano all'amore "di" dio o "per" dio o "da" dio! L'esistenza che fino ad oggi ho condotto è stata una esistenza a prescidere da questo "eventuale" amore, per quanto non ho mai avuto possibilità né modo di prescindere da dio. Forse più che prescindere dall'amore "di", "da" e "per" dio, nella mia esistenza ho dovuto imparare a prescindere dalla quantità indistinta di interpretazioni di questo amore, fornite da ogni dove, tese ad inquadrare e definire qualcosa che non può essere né inquadrato né definito. Si, fondamentalmente prescindo da queste interpretazioni, poiché non posso certo affermare di non essere stata oggetto dell'amore di dio.
Troppe dovrebbero essere le specificazioni, i distinguo da fare in ogni argomentazione, poiché si è perso il linguaggio mischiandolo e sovrapponendolo con quelle concettualità che ci sono state più utili al momento, utili a noi o a chi per noi. Questa immane tela di concetti che ci siamo costruite e che ci hanno costruito, ci imprigiona, ed il nostro desiderio di libertà e pari alla schiavitù che queste ci hanno indotto e nella quale abbiamo condizionato la interpretazione della nostra esistenza.
Oggi siamo qui, a dialogare a distanza, ma contemporaneamente così vicine, proprio perché - in un qualche modo e per un qualche motivo - il passaggio da quella schiavitù a questa dimensione libera ci è stato fatto compiere, e per quanto non nella terra promessa, siamo in questo nostro deserto: la nostra esistenza!
Si, perché è della nostra esistenza che si deve parlare, con la consapevolezza che questa altro non è che una parte, un frammento, di una esistenza più vasta e complessiva nella quale noi siamo immerse, come esseri umani, così come lo sono gli altri animali ed ogni altra cosa esistente. Ma proprio perché noi parliamo della nostra esistenza, anche diamo una interpretazione, un senso che sempre cerchiamo e sempre diamo, consapevoli che la vita è in quel senso, in quella interpretazione che, ora, vuole essere libera, finalmente liberata da quella schiavitù di dover essere, rese capaci di essere, finalmente capaci senza dover essere. Proprio perché ora siamo, e non dobbiamo più essere, parlare dei nostri dolori, sofferenze, ansie, gioie e felicità è fondamentale! Io così sono, e sono l'insieme di tutto quello che è il mio vissuto, e non ho più alcuna intenzione di asecondare una visione di me che non mi corrisponde, che non è più coincidente con la mia interpretazione della "mia" esistenza! Atto sublime di egoismo, ed è proprio per questo che è l'atto subline di apertura agli altri diversi da me; liberi o schiavi che siano, diversi, quindi nella piena possibilità di poter dialogare con me per quella che sono, e non per quello che vorrebbero che io fossi!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non so perchè, pensando alla mia esistenza, mi viene in mente un'equazione algebrica, dove ogni segno, è fondamentale per il corretto esito; quanti scarabocchi sul foglio di brutta! Quante operazioni per trovare il risultato giusto! "Ti dà?", no, a volte malgrado tutti i passaggi fossero stati fatti in modo giusto, non "dava", ci si infervorava anche il prof, tutta la classe, niente! Alla fine, l'errore era nel libro che scriveva la soluzione sbagliata. Bisogna saperla lunga, per poter controbattere il libro, solo chi conosce la materia, può farlo! Ecco! Allo stesso modo, mi è sempre piaciuto cercare, sono sempre curiosa, cercare e trovare da me. Non ho risolto l'enigma dell'esistenza, anzi, ogni volta che mi sembra di esserci vicino, di aver capito qualcosa, sono costretta a buttare tutta la zavorra accumulata in precedenza, tante certezze, mi sono accorta che devo liberarmene se voglio andare avanti. Forse il senso dell'esistenza, è l'esistenza stessa; l'universo ha leggi perfette, siamo noi, spesso, a contraddirle, a distorcerle ma per fortuna, con lui, non si può barare, la causa-effetto è insindacabile, è cassazione direbbe un mio amico! In questo contesto di perfezione, ho trovato che ogni granello, assume una particolare importanza per l'ingranaggio! Questo mi rende ottimista, malgrado tutto, perchè niente va sprecato, nemmeno un pensiero di tenerezza che si affaccia nella nostra esistenza. Nessuna nostra azione, sfugge alla Legge del Creato e soprattutto del Creatore. Nel punto in cui sono arrivata ora, e non posso definirlo assoluto ma ci sto meditando, automaticamente, è svanita la mia precedente ipotesi del dio indifferente, non lo è, quello che adesso ho imparato, è che sto sbrogliando una matassa dove ho scoperto che il bandolo è sempre stato nelle mani di ognuno di noi. la Verità è dentro di me e solo da me può essere trovata, non ci sono deleghe, forse si dovrà sopportare un po di solitudine, un po di incomprensione ma anche questa è sopportabile e dura poco, ho trovato altre persone sulla mia strada, persone con le quali condividere, fare un pezzo di strada o percorrerla tutta, vedremo. Filli