lunedì 1 novembre 2010

La caduta delle foglie d'autunno

Cara Darianna, tu esprimi tante idee 'tue', che mi scoraggi se voglio rispondere a tutto; ma va bene così. Io espungo solo un qualche concetto come quello su Dio, il quale costituisce, secondo te, l'assoluto di ciascuno.
Per me non è così. Vado perdendo il concetto di assoluto nel senso stretto della parola, ma faccio del rapporto con me stessa un laboratorio di sofferente paziente speranzosa ricerca. Ogni giorno cade nel mio autunno spirituale una o più foglie; so che cadranno tutte; e mi piace questo aspetto del cambiamento delle stagioni. Parole sacrosante come amicizia, impegno, e tutto ciò che si riferisce al modo di gestire il rapporto con me stessa e con gli altri, scivolano pian piano sulla terra umida a marcire, e intanto tra i tronchi denudati si fa spazio maggiore per l'attraversamento della luce. Appena le mie sofferenze risultano sopportabili, tutto, anche questa caduta degli assoluti, mi dona serenità e senso di abbandono fiducioso verso Chi ha vovoluto che io esistessi.
Ci sono tanti rimescolamentti nella mia vita interiore, così interessanti, da poterli esprimere solo in poesia. Ed è a questa che mi dedico preferibilmente in quest'ultima mia fase di vita. Ho tanto da dire, soprattutto agli spaventati del mio pessimismo (chi si permette chiamarlo così?) perché non è mai brutta la verità che ne risulta, appunto perchè è sempre un po' più vera della precedente. La depongo in un braciere perchè arda, bruci, fosse anche per distruggere, se ci sono cose da distruggere.
Ma quanto a fare dell'io il proprio Dio, NO NO NO. Ne parlerò un'altra volta. Tua Ausilia

1 commento:

Darianna Saccomani ha detto...

E si, cara Ausilia, nei fatti ho una profonda difficoltà a esprimere ordinatamente il mio pensiero. Solo segmenti, direi "schegge" di pensiero, di un pensiero che fa fatica a coordinarsi ed ordinarsi, per quanto nella mia mente sia coerente e strutturato. Se ne avessi la voglia, ma soprattutto la capacità, potrei scrivere l'ennesimo inutile libro sistemico. Teoricamente ho "girato la boa" della mia esistenza. Immagine che richiama le regate, ma che in buona sostanza indica che sono entrata nella seconda metà di secolo. Ho rininciato ad esprimermi usando - se non per forzata necessità di citazione - il pensiero altrui.
Richiamando la tua immagine, direi che la diversità è proprio nel fatto che io non ho avuto "autunno" nella mia spiritualità, tanto che spesso dubito pure di aver mai avuto una spiritualità. Chi riflette e non si arrende, ma ricerca mettendo in discussione ogni cosa a partire da sé, appare agli occhi di molti come pessimista. Per me sei una persona viva che con tutte le sue forze cerca la vita nella sua essenza, nella sua estrema sintesi e complicatezza. Forse per questo che la poesia ti è più consone come mezzo di comunicazione? A me non riesce, ancora sono alla ricerca del tutto, la poesia mi evoca, ma non mi dice, non mi parla e, soprattutto, non mi fa parlare. Non ne sono capace.
Ti abbraccio sorella mia.
Darianna